lunedì 30 marzo 2009

DROGA: LE COLTIVAZIONI AFGHANE E COLOMBIANE SONO UN RISCHIO PER L'EUROPA


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La mappa sulla diffusione globale della droga è stata tratta dal panormama internazionale tracciato da Roberto Saviano e Misha Glenny in "Gomorra ai tempi della crisi. Il petrolio bianco", Internazionale, n.787,20/26 marzo 2009

L’incremento delle coltivazioni di oppio e cocaina in Afghanistan e Colombia rischiano di mettere in pericolo la stabilizzazione dell’uso di stupefacenti. Ma la minaccia arriva anche da un maggior consumo di droga nei paesi in via di sviluppo.

Secondo i dati raccolti nel rapporto mondiale sulla droga del 2008, a mettere in allarme sul consumo di sostanze stupefacenti è la presenza di due protagonisti molto forti nella produzione di droghe: l’Afghanistan e la Colombia.
Nel 2007 nei terreni afghani coltivati ad oppio si è avuto un raccolto record. In Colombia, dove in soli dieci comuni si coltiva la metà dell’intera produzione nazionale, si è avuto, sempre nello stesso anno, un aumento del 27% della produzione di coca. Le coltivazioni di droghe si trovano, in entrambi i Paesi, nei territori controllati dai ribelli: le Farc colombiane e i Talebani afghani. E’ stata, così, immessa sul mercato internazionale droga più pura a prezzi più bassi. Il rischio è quello dell’aumento del consumo di droghe, ma soprattutto della dipendenza da queste e dei casi di morti per overdose.

Oggi le nuove piazze su cui è più facile vendere droga sono i Caraibi, gli stati dell’America Centrale, dell’Africa Occidentale e il Messico. Questo cambio di rotta del mercato internazionale è dovuto a una certa stabilizzazione del consumo di droga nei Paesi europei.
“Il consumo di sostanze stupefacenti in Europa si è stabilizzato e – si legge nella relazione annuale dell’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze - si possono osservare progressi nel modo in cui gli Stati membri dell’Ue affrontano la questione”. Una situazione rilevata anche dal bollettino sulle dipendenze 2008 emesso dal Ministero della salute, dal Ministero della solidarietà sociale e dall’agenzia Onu per la giustizia e il crimine internazionale.
Secondo i dati raccolti nel rapporto Ue tra il 2005 e il 2006 il 3,5% di cittadini europei tra i 15 e i 39 anni è morto a causa dell’assunzione di stupefacenti. Inoltre:

  • Il 50% dei soggetti che chiede di entrare in terapia per consumo di droga ha assunto OPPIACEI
  • Il 22%* delle gli europei ha fatto uso di CANNABIS
  • Il 3,6%* ha assunto COCAINA
  • Il 2,8%* “si è calato” con l’EXTASY
  • Il 3,3%* ha fatto uso di ANFETAMINE

  • tra l’81% e il 96% degli intervistati ha classificato «elevato» il rischio connesso al consumo di sostanze come l’eroina, la cocaina e l’ecstasy
  • il 43% crede che la cannabis rappresenti un «rischio per la salute di media entità», analogo a grandi linee al rischio connesso al consumo di tabacco

* i dati si riferiscono a una popolazione adulta tra i 15 e i 64 anni che hanno assunto la droga una tantum.

Lisa

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